Recentemente, sono stati messi a punto diversi modelli di batteria per auto elettrica con tempi di ricarica dell'ordine dei minuti. Ma la batteria a ricarica rapida è davvero un punto di svolta per la diffusione della mobilità elettrica?

Secondo molti studi, la maggior parte delle persone guida un’auto per meno di cinquanta chilometri al giorno. Se queste persone usassero una moderna auto elettrica, in grado di superare i 250 Km con una singola carica, avrebbero la necessità di ricaricare la batteria solo una o due volte a settimana. Per coloro che hanno la possibilità di accedere ad una colonnina per la ricarica vicino casa, questa operazione potrebbe essere eseguita durante la notte; per coloro invece che non hanno questa possibilità ci sono altre opzioni, come la ricarica sul luogo di lavoro oppure al supermercato durante la spesa settimanale.

Quindi non c’è dubbio che è possibile passare alla mobilità elettrica anche senza le batterie a ricarica rapida. Tuttavia, ciò richiederebbe un cambio comportamentale.

Le attuali batterie a ricarica lunga richiedono tempi di ricarica che vanno dai trenta ai sessanta minuti, almeno il triplo di quello richiesto per il rifornimento di un'auto alimentata con i combustibili fossili.

Un tempo di “rifornimento” così lungo costringerebbe i possessori di auto elettriche a pianificare il rifornimento e, quindi, gli spostamenti: una cosa che avrebbe un forte impatto psicologico tale da scoraggiare la "conversione" alla mobilità elettrica.

Con le batterie a ricarica rapida invece questo problema non si presenterebbe. E in più, avremmo tutta una serie di vantaggi.

Innanzitutto, un’auto elettrica equipaggiata con una batteria a ricarica rapida dispone di più tempo per il viaggio rispetto ad una equipaggiata con una batteria a ricarica lunga con pari capacità nominale, potendo impiegare un tempo minore per la ricarica.

Un altro vantaggio dell’impiego delle batterie a ricarica rapida è la possibilità di installare un minore numero di punti di ricarica. E questo non è un vantaggio da poco perché avere meno punti di ricarica significa avere una rete di “rifornimento” più sostenibile dal punto di vista economico, dato che le colonnine di ricarica sono alquanto costose.

La ricarica rapida potrebbe addirittura ridurre l’impatto ambientale delle auto elettriche. Come abbiamo detto, le batterie a ricarica rapida possono rendere piuttosto accettabili i disagi dovuti alla sosta per la ricarica, dato che stiamo parlando di tempi tra i cinque e i dieci minuti, lo stesso tempo che mediamente oggi si impiega per rifornire un’auto a combustione interna in una stazione di servizio. Quindi, si potrebbe anche pensare di ridurre la capacità e le dimensioni a favore di batterie più piccole e leggere. Questo si tradurrebbe in una riduzione della domanda dei materiali necessari alla loro produzione e quindi in una riduzione della loro estrazione e lavorazione, con conseguente minore impatto ambientale.

Fin qui i vantaggi. Le batterie a ricarica rapida però presentano anche delle criticità.

Un’auto elettrica attualmente disponibile sul mercato ha una batteria con una capacità media di 50/60 KWh. Per ricaricarla in cinque minuti ci vorrebbe una potenza di almeno 600 KW. Una tale richiesta di potenza però pone una serie di problematiche di non facile soluzione.

Innanzitutto, sul mercato attualmente non esistono caricabatterie per veicoli elettrici in grado di erogare una tale potenza. Bisognerebbe realizzarli ex-novo affrontando tutta una serie di sfide, come ad esempio un nuovo design per i connettori e cavi raffreddati che sarebbero sicuramente ingombranti e difficili da maneggiare.

Poi, con una tale potenza di ricarica, i veicoli elettrici andrebbero sicuramente ad impattare sulle reti locali con improvvisi picchi della domanda che causerebbero certamente problemi agli impianti di produzione di energia elettrica.

Man mano, poi, che le energie rinnovabili diventeranno più comuni questi picchi di domanda potrebbero diventare ingestibili per gli operatori di rete, a causa dell’intermittenza delle fonti rinnovabili.

Infine, i veicoli elettrici sono visti come un potenziale mezzo per gestire l’intermittenza delle fonti rinnovabili attraverso una ricarica controllata e persino con uno scambio di energia elettrica dal veicolo alla rete nei periodi di bassa generazione. L’adozione diffusa della ricarica rapida a posto di quella lenta ridurrebbe questa opportunità, limitando fortemente l'impiego delle fonti energetiche rinnovabile.

In conclusione, le batterie a ricarica rapida possono sicuramente facilitare la transizione alla mobilità elettrica ma un loro impiego massiccio richiederebbe forti investimenti per adeguare il sistema elettrico al nuovo modello di domanda di energia elettrica, investimenti che non tutte le economie del mondo sarebbero in grado di sostenere, e inoltre limiterebbe l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili.