La notizia l'ha pubblica in questi giorni il quotidiano britannico “The Times”.
Secondo i programmi della National Grid, l’azienda della rete elettrica e del gas inglese, la CO2 emessa dagli impianti elettrici britannici verrà stoccata sotto il Mare del Nord; più precisamente sarà convogliato nei giacimenti di gas ormai esauriti da tempo.
Alla nuova “National Grid Carbon”, spetterà dunque un ruolo di riferimento nel prossimo sviluppo del gruppo, avendo il compito dello stoccaggio di tutta la CO2 emessa dagli impianti dotati della tecnologia per la cattura e il sequestro del gas serra.
La società sta mettendo a punto un sistema per realizzare una rete di trasporto e immagazzinamento della CO2, una realizzazione da due miliardi di sterline sita vicina all’estuario del fiume Humber (Yorkshire), nei pressi delle cinque tra le piú grandi centrali a gas e a carbone britanniche.
Questa tecnologia, secondo i programmi del governo britannico, potrebbe entrare nella fase operativa già fra tre anni, disponendo così della prima centrale elettrica equipaggiata con un impianto di “capture and storage” per il 2012.
Drax, Eggborough, Ferrybridge and Killingholme sono le centrali la cui CO2 sarà convogliata nella rete di tubi della National Grid, sfruttando anche impianti già funzionanti.
Poi verranno pompati nei giacimenti esauriti sotto il Mare del Nord, la cui la roccia permeabile, così assicurano, è adeguata ad stoccare per sempre la CO2.
Tra centrali elettriche e impianti industriali, nella zona dell’estuario dell’Humber sono concentrate emissioni per circa 60 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno.
Ovviamente questo fa di quest’area la maggior produttrice di gas serra in Europa.
Per dare un’idea delle proporzioni di questa operazione: catturare e immagazzinare tutta quella CO2 dall’area equivarrebbe a togliere dalla strada 20 milioni di auto.