Alcuni ricercatori dell’Università Statale della Pennsylvania hanno messo a punto un sistema in grado di sfruttare la luce solare per ricreare artificialmente, con nanotubi, la fotosintesi clorofilliana convertendo così la CO2 in ossigeno e idrocarburi (principalmente etano e ottano).
Dal punto di vista strettamente tecnologico, il cuore del processo è un fotocatalizzatore realizzato con nanotubi in biossido di titanio.
Catalizzatore della ricerca la scoperta che il biossido di titanio moltiplicava enormemente la sua attività se drogato con idrogeno.
Quanto alle implicazioni ambientali , il prototipo, qualora dovesse portare a risultati soddisfacenti e soprattutto attendibili, potrebbe aprire nuovi orizzonti al trattamento e alla gestione dell’ingente mole di CO2 contenuta e quotidianamente emessa nella nostra atmosfera, ma soprattutto offrirebbe una nuova opportunità per portare avanti la lotta contro i cambiamenti climatici.
Il processo messo a punto dagli sperimentatori, quindi, ha lo scopo di ‘riciclare’, in un certo senso, l’anidride carbonica prodotta, scindendo la molecola grazie all’energia fornita dalla luce solare.