In un articolo pubblicato sul numero di gennaio di ACS Photonics, ricercatori della University of California Davis (UC Davis) sostengono che una cella fotovoltaica, appositamente progettata, potrebbe generare fino a 50 watt di potenza per metro quadrato in condizioni ideali di notte, circa un quarto di ciò che un pannello solare convenzionale può generare durante il giorno.

Il processo di funzionamento di una siffatta cella fotovoltaica è simile al modo in cui funziona una normale cella solare, ma al contrario.

Esiste un tipo di dispositivo chiamato cella termoradiativa che genera energia elettrica mentre irradia calore nell'ambiente circostante. Una normale cella solare, assorbendo la luce solare genera una tensione e un flusso di corrente. Nella cella termoradiativa, invece, viene emessa radiazione (termica) e si genera una corrente e tensione che però vanno nella direzione opposta. La fisica è la stessa, ma i materiali usati per i due dispositivi sono diversi.

I ricercatori della UC Davis ritengono che la cella termoradiativa puntata verso il cielo notturno emetterebbe radiazione infrarossa e quindi genererebbe energia elettrica. La termodinamica ci dice che se un oggetto ha una temperatura maggiore dell'ambiente circostante, esso irradia calore sottoforma di radiazione infrarossa. Lo spazio è un ambiente molto freddo, quindi se si punta un oggetto caldo verso il cielo, esso irradierà calore verso lo spazio. Le persone usano questo fenomeno per il raffreddamento notturno da centinaia di anni. Quindi, se si punta una cella termoradiativa verso il cielo notturno, questa irradierà calore verso lo spazio, perché è più calda di quest'ultimo, generando così energia elettrica.

In teoria, questo dispositivo potrebbe funzionare anche durante il giorno, se si riuscisse a bloccare la luce solare diretta. Se questo dispositivo potesse funzionare anche di giorno, allora sarebbe una soluzione interessante per bilanciare la rete elettrica durante il ciclo giorno-notte, cosa che attualmente può essere fatta solo con l'ausilio di sistemi di stoccaggio dell'energia elettrica.

 

 

fonte: University of California Davis