Secondo uno studio dell’International Energy Agency (IEA), i mercati odierni dei minerali critici sono relativamente ben forniti, tuttavia la sicurezza dell'approvvigionamento è tutt'altro che garantita.
La transizione energetica necessita di pannelli solari, turbine eoliche, veicoli elettrici e altre tecnologie pulite che richiedono tutte l'estrazione e la lavorazione dei cosiddetti minerali critici. Purtroppo, l'estrazione e, in particolare, la lavorazione di detti minerali sono controllate da una manciata di paesi.
La IEA ha eseguito un’analisi di resilienza, denominata valutazione "N-1", per comprendere le potenziali vulnerabilità del mercato dei minerali critici ed esaminare come questo appare quando il fornitore più grande viene escluso dagli equilibri globali di domanda e offerta. In base a questa analisi, nichel, cobalto e grafite presentano un'offerta sufficiente su base globale. Tuttavia, se si escludono il fornitore più grande e la sua domanda (Cina per litio, cobalto e grafite; Indonesia per nichel), le rimanenti forniture determinerebbero un offerta globale significativamente al di sotto della domanda nel 2035. Per cobalto e grafite, le rimanenti forniture coprirebbero solo il 25-30% della domanda, dunque del tutto insufficienti a soddisfare le esigenze minerarie. La restante fornitura di nichel coprirebbe il 55% della domanda, ma il rapporto potrebbe essere molto più basso se anche le forniture di solfato di nichel per batterie (principalmente dalla Cina) venissero interrotte. Per il litio il divario è meno netto: la rimanente fornitura coprirebbe solo il 60% della domanda.
Figura 1 - Equilibri di domanda e offerta di litio e nichel nello scenario delle politiche dichiarate, 2035
Figura 2 - Equilibri di domanda e offerta di cobalto e grafite nello scenario delle politiche dichiarate, 2035
Nel complesso, le simulazioni evidenziano che, anche laddove il bilancio globale tra domanda e offerta di minerali critici è ragionevolmente favorevole, le catene di fornitura possono essere altamente vulnerabili agli “shock di fornitura”, siano essi dovuti a condizioni meteorologiche estreme, interruzioni commerciali o scelte di geopolitica.
Le interruzioni nell'offerta di minerali critici possono avere grandi impatti sui prezzi della tecnologia, soprattutto di quella per cui sono fondamentali, e quindi a cascata sull'inflazione, sulla competitività manifatturiera e sull'economia in generale. Ad esempio, bruschi picchi nei prezzi dei minerali critici possono far aumentare il costo sia delle batterie che dei veicoli elettrici, rallentando potenzialmente il ritmo dell'elettrificazione e causando significative conseguenze economiche. Secondo l’analisi della IEA, se si verificasse un'interruzione della fornitura di grafite, con conseguente aumento dei prezzi di dieci volte, i prezzi medi dei pacchi batteria a livello globale aumenterebbero del 45%, riducendo sostanzialmente la loro competitività.
Figura 3 - l prezzo del pacco batteria aumenta a seconda dei diversi livelli di prezzo della grafite
I prezzi delle batterie variano già notevolmente a seconda della regione, con prezzi medi nel 2024 molto più alti negli Stati Uniti (del 30%) e in Europa (del 50%) rispetto alla Cina. Questi prezzi delle batterie più elevati si traducono in veicoli elettrici più costosi per i consumatori, riducendone l'accessibilità economica e rallentandone l'adozione. Un forte aumento dei prezzi della grafite amplierebbe ulteriormente il divario di prezzo tra i nuovi veicoli elettrici venduti negli Stati Uniti o in Europa e quelli venduti in Cina, rendendoli quasi il doppio più costosi negli Stati Uniti e il 75% più costosi in Europa.
Figura 4 - Impatti dei potenziali picchi del prezzo della grafite sui prezzi dei veicoli elettrici con un prezzo della grafite 10 volte superiore
Le interruzioni dell'offerta di minerali critici possono anche infliggere un duro colpo alle ambizioni dei paesi di costruire una produzione nazionale. Prezzi più elevati dei minerali critici potrebbero ampliare il divario dei costi di produzione tra il principale produttore odierno e gli altri attori. Il divario di competitività dei costi di produzione delle batterie tra le economie è già netto, con il costo livellato di produzione delle celle delle batterie del 40-50% più alto negli Stati Uniti e in Europa che in Cina. Secondo l’analisi dell’IEA, un aumento di cinque volte dei prezzi della grafite dovuto a uno shock dell'offerta aumenterebbe ulteriormente questo divario di costi al 70% per entrambe le economie, rendendo la loro produzione di batterie significativamente meno competitiva, con forti potenziali implicazioni per l'occupazione. Le interruzioni prolungate potrebbero anche comportare significative perdite di entrate e posti di lavoro per i produttori, con importanti conseguenze economiche per tutte quelle economie con crescenti basi di produzione di batterie, come Stati Uniti, Europa, Corea e Giappone.
Figura 5 - Costo di produzione livellato delle celle della batteria in base all'economia a diversi livelli di prezzo della grafite
Nel complesso, dall’analisi dell’IEA emerge l'urgenza di rafforzare e intensificare gli sforzi per garantire la futura sicurezza dell'approvvigionamento di minerali critici. A tal fine, la IEA ha istituito il programma Critical Minerals Security per supportare i governi nel rafforzamento della sicurezza dei minerali critici, fornendo una piattaforma per condividere le migliori pratiche, coordinare le azioni in risposta ai rischi e alle emergenze e sviluppare strategie per promuovere la diversificazione dell'approvvigionamento.
fonte: International Energy Agency