Nasce nei laboratori dell'Ohio State University un nuovo materiale che supera due dei principali ostacoli associati all'energia solare: assorbire in una sola volta tutte l'energia contenuta nella luce visibile e generare gli elettroni in modo da renderli più facilmente catturabili.
Per ottenere questa performance un team di chimici ha combinato elettricamente la "plastica conduttiva", vale a dire resine plastiche incorporate con polvere o fibre di carbonio, con metalli come il molibdeno e il titanio.
Il risultato ottenuto è stato un materiale ibrido capace di catturare tutta la gamma dei colori dell'arcobaleno, quella porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano e che coincide con la regione di massima emissione da parte del sole, realizzando una elevata efficienza.
Il materiale è ancora lontano anni da un possibile sviluppo commerciale, ma questo esperimento fornisce una prova di concetto che offre un ulteriore linea di sviluppo per le celle solari.