E' partito dal 1° settembre il piano energetico dell'Unione Europea, che prevede l'abolizione dal commercio delle vecchie lampade a incandescenza da 100 Watt.
Da settembre 2010 verranno ritirate quelle da 75 watt e l'anno dopo quelle da 60 watt e via via tutte le altre entro il 2012.
Si otterrà, così, un risparmio di energia elettrica dell'80%, con costi inferiori da 11 a 46 miliardi di euro all'anno (sulla bolletta tra 50 e 160 euro all'anno per famiglia) e si avranno da 32 a 239 milioni di tonnellate di CO2 in meno all'anno nell'atmosfera: cifre di grande impatto, che sottolineano un giusto atteggiamento comunitario verso un modello energetico a maggiore efficienza energetica.
L'illuminazione verrà realizzata unicamente da lampade alogene, con sistema LED e dalle fluorescenti compatte dette Cfl, che devono rientrare nelle classi di efficienza energetica A, B, C.
Le vecchie lampadine a incandescenza avevano l'inconveniente di trasformare in luce solo il 5% dell'energia elettrica che consumavano, e per questo erano di classe D, E, F, meno efficienti e meno resistenti.
Lo smaltimento dei vecchi modelli verrà realizzato in appositi centri per il loro possibile contenuto di mercurio e rame.
Il costo delle lampadine fluorescenti è leggermente maggiore, ma è compensato dalla maggiore durata e migliore qualità.
Rimarranno a incandescenza solo le lampadine per elettrodomestici come forni e frigoriferi e per le incubatrici da allevamenti e neonati, ma dal 2016 spariranno anche quelle di classe C, secondo il piano energetico.
Secondo uno studio del Centro Ricerche Philips, il piano energetico a livello mondiale porterà a un risparmio di energia elettrica pari alla produzione di 228 centrali elettriche o a 685 milioni di barili di petrolio in un anno.