La prossima primavera, nel mare scozzese di fronte allo European Marine Energy Center delle isole Orcadi, sarà possibile vedere all’opera una nuova generazione di “serpenti marini” per la produzione di energia elettrica.
In realtà non si tratta di una tecnologia del tutto inedita, quanto piuttosto di una versione aggiornata del Pelamis, realizzato dall’azienda scozzese Pelamis Wave Power Ltd e già testato commercialmente nel 2008 lungo le coste portoghesi, al largo di Aguçadoura.
Il nuovo modello di serpentone marino (ribattezzato P-2) nasce grazie allo sforzo congiunto di Pelamis e di E.ON, una delle principali aziende energetiche al mondo.
 La struttura è composta da 4 grandi tubi, del diametro di 4 metri e con una lunghezza complessiva di ben 180 metri.
Si tratta di tubi semi-sommersi di forma cilindrica, collegati tra loro grazie a 3 particolari “giunture” che racchiudono il sistema di generazione.
Il moto delle onde, trasmesso ai diversi tronchi del serpentone, agisce su dei pistoni che pompano olio ad alta pressione a dei motori idraulici.
I motori a loro volta sono collegati ad un generatore, per produrre energia elettrica che viene convogliata verso la terraferma attraverso dei cavi sotterranei.
Complessivamente, ogni serpentone è in grado di sviluppare una potenza elettrica di circa 750 kW.
Si stima che un Pelamis possa fornire nel corso dell’anno abbastanza energia da soddisfare il fabbisogno elettrico di circa 500 edifici.
Una volta superati i necessari test, l’impianto potrà essere collegato alla rete elettrica nazionale, diventando così il primo impianto commerciale di questo tipo realizzato nel Regno Unito.
La società produttrice ha inoltre migliorato i dispositivi di sicurezza, in modo da scongiurare qualsiasi pericolo di impatto con le imbarcazioni.
Riflettori radar e diverse boe di segnalazione avvertiranno le navi in transito della presenza degli ingombranti serpentoni marini.
In più, tutte le nuove carte nautiche dovranno contenere indicazioni precise sulla loro localizzazione.
Pur non avendo ancora raggiunto una piena maturità commerciale, la tecnologia Pelamis sembra destare parecchio interesse.
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