La società inglese Quantasol ha annunciato di aver battuto il record di efficienza di conversione per le celle fotovoltaiche che durava da ben 21 anni.
Con l’uso di combinazioni di nuovi materiali adattativi alla latitudine d’uso la start-up è riuscita a produrre celle dal rendimento di picco del 28,3%.
La base di queste nuove celle è l’arseniuro di Gallio (GaAs), un materiale semiconduttore molto caro ma dalle eccezionali qualità che consentono uno sfruttamento ben superiore al classico silicio in uso oggi.
Con un rendimento altissimo le nuove celle troveranno usi anche sulla Terra dopo uno sfruttamento negli ultimi decenni nelle esplorazioni spaziali.
Il problema affrontato e risolto dalla Quantasol è stato quello di far funzionare le celle anche in assenza di uniformità di luce, le nuove celle possono infatti adattarsi alle condizioni di luce prevalenti in un dato posto e ottenere sempre il massimo.
Il trucco sta nell’aggiunta di arseniuro di gallio e indio (InGaAs) in speciali pori di pochi nanometri sulla superficie delle celle, chiamati pozzi quantici: questi speciali componenti riescono ad assorbire la luce a specifiche frequenze e produrre corrente.
La massima efficienza raggiunta dalla nuova cella quando esposta ad una luce dell’intensità di 500 volte quella del sole è del 28.3%.
La cifra è stata confermata anche dal prestigioso Fraunhofer Institute of Solar Energy in Germania.
Questo risultato, seppur significativo, è solo uno 0.1% superiore al precedente record mondiale che durava da ventuno anni.
Lo sviluppo commerciale si sta tuttavia spingendo in una direzione diversa: piuttosto che ricercare la massima efficienza energetica a tutti i costi, sta cercando soluzioni a costo minore che sacrifichino i rendimenti complessivi ma consentano un modello economico sostenibile nel lungo termine.
Il capo esecutivo Quantasol, Kevin Arthur, è comunque soddisfatto dal propri risultati che consentono una migliore densità di raccolta energetica per unità d’area.
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